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Andar per Funghi...in sicurezza

Talvolta, invitati da un amico o presi dalla "smania" del web, si improvvisano escursioni micologiche.
Ma di cosa si ha bisogno per "andar per funghi”?
Come per guidare un'automobile, la prima cosa da avere è la "patente" che, nel nostro caso, è il "Tesserino di idoneità alla raccolta", sia per i funghi epigei spontanei che per i tartufi.
Le modalità di ottenimento di questo permesso sono diverse tra funghi e tartufi e sono ben descritte, con i dovuti riferimenti normativi, nella pagina dedicata di questo sito

Funghi epigei spontanei: http://amicomatese.wixsite.com/amicomatese/legislazione-funghi-epigei-

Tartufi:  http://amicomatese.wixsite.com/amicomatese/legislazione-tartufi 
Ma non basta...
Una volta in possesso del tesserino (personale e non cedibile)  dobbiamo sapere che ci rechiamo in ambienti naturali, talvolta impervi ma sicuramente diversi a seconda della tipologia di fungo che andremo a cercare: nel bosco (faggio, abete, castagno, boschi termofili) o in praterie. Ma la variabilità è ancor più soggetta alla stagione che si presenterà in modo notevolmente diverso....anche in inverno. Quest'ultimo caso è vero soprattutto per i tartufi che spesso si ricercano sotto la neve!
Ecco che il nostro modo di abbigliarci e di attrezzarci sarà fondamentale per la nostra sicurezza e per non far sì che un momento  di piacere possa diventare uno sgradevole ricordo.
Si parte dalle Scarpe, fondamentali perché sono il nostro punto di contatto diretto con le diversità degli ambienti. Proprio le scarpe sono spesso sottovalutate soprattutto da chi improvvisa le escursioni. Ho incontrato  "cercatori" un po' faciloni con scarpe da tennis o, addirittura, con i mitici "mocassini"!!!
L'uso di scarpe idonee è un serio punto di partenza che indica anche la competenza del cercatore. Chi sa andar per funghi sa benissimo cosa deve indossare per prevenire infortuni ma soprattutto per affrontare il cammino senza sofferenza.
Un errore che frequentemente viene commesso, anche da sedicenti esperti, è l'uso degli stivali di gomma. Una statistica nazionale ha evidenziato che il 70% degli infortuni dei cercatori di funghi ha come causa proprio l'utilizzo di stivali di gomma. È vero infatti che non solo non permettono una buona traspirabilità del piede ma soprattutto non garantiscono per nulla la protezione della caviglia. Il cedimento di questa articolazione causa seri infortuni...e non solo al piede!
È vero che gli stivali garantiscono l'assoluta impermeabilità ma è vero anche che questa è necessaria solo in casi particolari, come quando si va in prossimità di fiumi o corsi d'acqua. In tali situazioni è essenziale!
La scarpa ideale è lo scarponcino tecnico, in cuoio trattato o in materiale tecnico traspirante (es. Gore-tex® o altri di efficacia simile) con suole specifiche (es. Vibram®) che garantiscono aderenza, protezione e comodità. Sono leggeri ed anche sufficientemente impermeabili. Con essi vanno abbinati calze ideali, rinforzate nei punti di maggior lavoro (punta, tallone e dorso del piede), più o meno alti in rapporto alla stagione. I calzettoni risultano essere di particolare aiuto anche per la protezione in ambienti impervi (vegetali spinosi) e per l’ulteriore protezione da accidentali morsi di vipera.
Andando più su, da non trascurare la qualità dei Pantaloni: devono essere lunghi e resistenti, 
soprattutto sulle ginocchia e nelle cuciture, sufficientemente comodi, per non impedire i movimenti, necessari per il cammino, per superare ostacoli e per raccogliere in tutta comodità. In tessuto vario ma sicuramente traspiranti. Oggi se ne trovano di specifici anche a costo assolutamente accessibile ad ogni tasca!
Salendo ancora per il corpo,  l'Abbigliamento ideale è quello notoriamente conosciuto come "a cipolla". Si parte da abbigliamento leggero (T-shirt, camicie specifiche), coprendosi con indumenti sempre più protettivi per freddo ed umidità (pile o abbigliamento tecnico da montagna), facilmente trasportabili ma da tenere sempre a disposizione con sé. Talvolta risulta molto comodo un fazzoletto da tenere al collo e che, all’occorrenza, può diventare una buona protezione. Una raccomandazione....non disdegnamo di indossare un indumento coprente di colori vistosi (anche fluorescenti) per essere avvistati in caso di smarrimento o per essere ben in evidenza in caso di frequentazioni di luoghi aperti alla caccia.
Per i cercatori di funghi è immancabile il giubbino smanicato con "cento tasche": dove metti di tutto! Il necessario “coltellino per funghi” per tagliare e pulire dopo la raccolta, insieme a tanti piccoli accessori quando si va per boschi. Non deve mancare un fischietto ed una bussola (anche se si porta il GPS) per poter farsi sentire se si  perde l'orientamento o se accade un infortunio: il fischio è molto più udibile anche di un buon urlo tenorile!  Oggi si trovano in commercio coperte termiche tascabili (quelle argentate o dorate...per intenderci) che in casi estremi possono proteggerci dal freddo e spesso risultano essere salvavita. Un attrezzo che non manca mai è il Bastone: utile soprattutto per sostenersi ma anche per muovere delicatamente (non scavando!) la lettiera del bosco per scovare qualche sporoforo ancora ben mimetizzato.

Ma dove custodiremo il "bottino" durante la ricerca?...Sicuramente in un contenitore rigido e forato! Non tanto per la romantica considerazione della caduta delle spore durante il cammino ma per evitare che gli sporofori si schiaccino tra di loro, frammentandosi, e perchè siano sempre sufficientemente arieggiati, evitando una facile marcescenza che renderebbe non più commestibile anche il migliore dei funghi. Di vimini o di classici rami di "vinci" intrecciati o in materiale sintetico, a braccio o in spalla con cinghie (gerla), l'importante è che abbiano le caratteristiche di rigidità e sufficientemente arieggiati.  La famigerata  "busta di plastica", in definitiva, va  assolutamente   bandita!

Per i più esigenti e  buoni cercatori nonché conoscitori delle specie fungine bisogna attrezzarsi con altri piccoli Accessori, necessari per una prima determinazione. Per questo deve sempre essere disponibile un buon taglierino affilato per tagli netti e particolareggiati. Così come è immancabile la lente di ingrandimento tascabile per una attenta visione di particolari caratteristici di una certa specie di fungo (es. per apprezzare caratteristiche delle lamelle o dei pori, particolari ornamentazioni sul gambo o sul cappello).
Infine una raccomandazione! Mai trascurare la Conoscenza Dei Funghi epigei spontanei e raccogliere solo quello che si conosce. Non affidarsi a manuali (con nomenclatura in continua evoluzione) per la determinazione ma solo per una consultazione su cose o particolari di cui si ha già una buona consapevolezza. Gli unici che con responsabilità possono determinare i funghi sono i Micologi e l'Ispettorato Micologico delle ASL sarà l'unica organizzazione che potrà certificarli. 
Insomma...andar per funghi (e per tartufi...ma per questo ne tratteremo in altro articolo) ha bisogno di poca improvvisazione! Abbigliarsi, attrezzarsi ed avere maggiore consapevolezza di ciò che si va a cercare, permette di divertirsi di più e, perché no, avere anche maggiore capacità di fare buoni ritrovamenti.

Tanta buona volontà e tanta passione senza mai trascurare particolari che spesso sono fondamentali.
Per la nostra sicurezza.

 

Dr. Vincenzo D’Andrea

Micologo della Associazione Micologica del Matese

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