Rappresentano le intossicazioni più importanti e sono determinate dai principi attivi propri di una data specie di fungo tossico, in grado di alterare temporaneamente o definitivamente e patologicamente un dato organo o sistema (organo bersaglio) e talora anche in grado di provocare la morte. L’organo bersaglio colpito può variare: fegato, rene, sistema nervoso centrale o periferico, volontario o autonomo, muscoli, sangue, apparato gastro-enterico, sistema immunitario. Queste intossicazioni fungine vengono definite micetismo.

 

Al riguardo, bisogna spazzare via tutta una serie di luoghi comuni sulla presunta tossicità o commestibilità dei funghi, per esempio che tutti i funghi  viranti siano tossici, che tutti i funghi a crescita lignicola siano commestibili, come pure i funghi che presentino erosioni da parte di animali (per esempio lumache), che tutti i funghi annerenti alla cottura siano tossici, che lo siano parimenti quelli raccolti in prossimità di chiodi o ferro arrugginiti e così via: occorre invece convincersi che solo la  conoscenza diretta e inequivocabile della specie fungina raccolta può costituire l’unica arma per evitare accidenti tossici.

Diversi fattori incidono in queste intossicazioni fungine e ne condizionano la gravità; i più importanti sono:

 

• il tipo di veleno

• la dose assunta

• il peso del soggetto

• il suo stato di salute

• la sua sensibilità

L’insieme dei sintomi presenti in ciascuna di queste intossicazioni configura una sindrome micotossicologica, peculiare per ogni principio attivo e diversa da quella esplicata da altre tossine sullo stesso organo bersaglio.